IV domenica di Pasqua . 30 aprile

a cura di don Giuseppe

Giovanni 10,1-10

“Io sono la porta: se uno entra attraverso di me, sarà salvo; entrerà e uscirà e troverà pascolo. Il ladro non viene se non per rubare, uccidere e distruggere; io sono venuto perché abbiano la vita e l’abbiano in abbondanza” (vv. 9-10).

 

Gesù ha la chiave della porta dove le creature umane vivono e, come un gregge di miti pecorelle indifese, non si muovono se non sentono la voce del pastore che le conduce al pascolo della vita. Perché questa immagine? Perché noi, troppo facilmente, lasciamo incustodita la porta del nostro cuore e della nostra mente e vi lasciamo entrare indifferentemente il bene ed il male, coloro che ci amano e gli egoisti che ci sfruttano con la loro avidità. Bisogna custodire il nostro recinto personale e lasciare che solamente Gesù entri dalla nostra porta; allora saremo protetti e sarà garantita la nostra realizzazione. Solo chi sa amarci potrà essere il conduttore della nostra vita. Non possiamo lasciarci ingannare, altrimenti, per noi, sarà la fine.

 

Preghiera

O Dio, nostro Padre, che nel tuo Figlio ci hai riaperto la porta della salvezza, infondi in noi la sapienza dello Spirito, perché fra le insidie del mondo sappiamo riconoscere la voce di Cristo, buon pastore, che ci dona l’abbondanza della vita.

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