XXIII DOMENICA del TEMPO ORDINARIO . 5 settembre

a cura di don Giuseppe

Marco 7, 31-37

Guardando quindi verso il cielo, emise un sospiro e disse: “Effatà” cioè “Apriti!”. E subito gli si aprirono gli orecchi, si sciolse il nodo della sua lingua e parlava correntemente (vv. 34-35).

 

I miracoli che si leggono nel Vangelo non ci fanno più pensare, anzi, la nostra ammirazione per Gesù ci spinge a considerarli uno strumento di amore a Gesù, che non sa e non vuole dire di no a nessuno. Basta un po’ di fede e Gesù ci accontenta. Ma perché a noi non succede sempre così? Perché il nostro amore spesso è permeato di egoismo e la nostra fede, invece di essere genuina e crescere nella certezza verso Gesù, spesso nasce dall’insicurezza e dalla mancanza di certezze nei suoi confronti e Gesù, che ci legge nella mente e nel cuore, si trova fuori gioco e, spesso, da solo. Ma Egli vuole la nostra collaborazione.  E la tua fede, a quale gradino si trova? Sei ancora in tempo per rafforzarla ed aggiustarla e così portai goderti la generosità dell’Uomo-Dio.

 

Preghiera

O Padre, che scegli i piccoli e i poveri per farli ricchi nella fede ed eredi del tuo regno, aiutaci a dire la tua parola di coraggio a tutti gli smarriti di cuore, perché si sciolgano le loro lingue e tanta umanità malata, incapace perfino di pregarti, canti con noi le tue meraviglie.

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